Si è svolta il 13 aprile a Parigi, la presentazione del libro di Roberto de Mattei Le Ralliement de Léon XIII. L’échec d’un projet pastoral, pubblicato nel gennaio 2016 dalle edizioni du Cerf, la più autorevole casa editrice di testi di carattere religioso in Francia.

Il volume, tradotto da Marie Perrin, era stato pubblicato in Italia dalla casa editrice Le Lettere, di Firenze, nel 2014 con il titolo Il Ralliement di Leone XIII. Il fallimento di un progetto pastorale, ottenendo una grande attenzione da parte degli ambienti ecclesiastici e universitari. In Francia la presentazione dell’opera è stata preceduta da una serie di recensioni su Monde et VieLe FigaroLe Figaro-HistoireFamille ChrétiennePolitique-Magazine e da una lunga intervista all’autore su L’Homme Nouveau. La presentazione, svoltasi per iniziativa della agenzia Correspondance européenne e delle Editions du Cerf, è avvenuta nell’anfiteatro dell’ASIEM.

Davanti a un attento pubblico di circa 150 persone sono intervenuti, oltre all’ autore, Laurent Dandrieu, redattore capo del settimanale Valeurs actuelles, Michel De Jaegheredirettore del Figaro.Histoire, Philippe Maxence, direttore L’Homme Nouveau. Il primo relatore, Michel de Jaeghere riassumendo i punti chiavi del libro ha illustrato l’esistenza di tre malintesi legati al ralliement il primo sulla Repubblica e il bene comune; il secondo sulla Repubblica e la laicità, il terzo sul rapporto tra la Chiesa e il mondo moderno.

Roberto de Mattei ha sottolineato come tra Leone XIII e i Papi che lo hanno preceduto e seguito non c’è discontinuità dottrinale, ma esiste una discontinuità sul piano politico e pastorale e il Ralliement è l’espressione più significativa di questa discontinuità. Laurent Dandrieu ha posto all’autore una serie di questioni centrali, aprendo il dibattito a cui è intervenuta larga parte del pubblico. Dalle domande e dalle risposte è emerso che il ralliement fu un progetto allo stesso tempo politico e pastorale, fallito sotto entrambi gli aspetti. Il progetto politico nasce dal tentativo di risolvere la Questione romana utilizzando la Terza Repubblica Francese. Papa Pecci pensava infatti di servirsi della Repubblica francese per combattere la Monarchia italiana, colpevole di avergli rapinato gli Sati Pontifici.

Il progetto pastorale si basava su un nuovo rapporto tra la Chiesa e la modernità. Leone XIII condannava la modernità sul piano filosofico, ma era convinto della possibilità di una riconciliazione con essa sul piano politico. Fu sotto il suo pontificato che nacque, in Francia e in Italia, la Democrazia Cristiana. C’è infine un terzo aspetto del ralliement che è quello psicologico. Esso consiste nell’abbandonare l’attitudine di opposizione verso i nemici e di sostituirla con la tendenza a trovare un punto di incontro con essi, nell’illusione di stemperarne in tal modo l’aggressività. È sotto questo aspetto che lo spirito di ralliement è entrato nella Chiesa, svuotandola del suo spirito militante: – Leone XIII non ottenne né la cessazione dell’anticlericalismo, né la costituzione di una larga intesa tra i cattolici aderenti alla Repubblica.

Il ralliement inflisse invece in colpo mortale a quella stretta alleanza tra il Trono e l’Altare che, per un secolo aveva costituito un poderoso baluardo contro il processo rivoluzionario che mirava ad estirpare le radici cristiane della società. Con il ralliement entrò nella Chiesa un atteggiamento dello spirito e un modo di governo che segnarono profondamente la politica ecclesiastica del secolo successivo. (Veronica Rasponi)