La Terza Università d’Estate della Fondazione Lepanto si è svolta a Norcia da giovedì 28 luglio a domenica 31 luglio 2016. Il tema di quest’anno, Crisi economica, crisi epocale: premesse, scenari, risposte, è stato trattato da un gruppo di docenti, coordinato dal prof. Giovanni Turco, alla presenza di circa 40 partecipanti nella suggestiva cornice di un monastero della cittadina umbra.
Nella sua relazione introduttiva su La crisi economica tra storia e attualità il prof. Roberto de Mattei, presidente della Fondazione Lepanto, ha tracciato una storia del concetto di economia, ricordando come nella prospettiva cristiana l’economia è subordinata alla morale e la morale alla metafisica. Così come la scienza politica è nata amorale con Machiavelli, la scienza economica è nata amorale e immanente con Adam Smith.
Lo storico americano John Rao, impossibilitato ad essere presente, ha inviato una relazione su La distruzione legale dei corpi sociali intermedi, mostrando come la fine del regime corporativo che ha caratterizzato l’Europa pre-rivoluzionaria, è dovuta anche al protestantesimo, e in particolare al puritanesimo inglese e al pietismo tedesco. Il prof. Matteo D’Amico ha approfondito nel suo intervento Le radici culturali della rivoluzione nell’economia, mostrando come le ragioni ultime dell’attuale crisi economica risalgono alla perdita della visione del mondo naturale e cristiana.
La rivoluzione nel diritto di proprietà è stata oggetto di una penetrante disamina del prof. Andrea Sandri, che ha ricondotto la nozione di proprietà ai suoi fondamenti storici e naturali. Riccardo Pedrizzi ed Emidio Novi, che sono stati deputati e senatori del Parlamento italiano, hanno quindi parlato su La fine del risparmio e l’implosione della finanza globale. Il sen. Novi ha ricordato che la globalizzazione è figlia del globalismo neo illuministico, mentre il sen. Pedrizzi ha illustrato le ultime fasi dell’attacco a quel risparmio, che costituiva una delle fonti di ricchezza, morale, prima che materiale, della società italiana.
Nella sua relazione su Brexit: l’economia europea dopo il referendum inglese del 23 giugno, l’ex parlamentare europeo e vice-sindaco di Versailles, Stéphane Buffetaut, ha ricordato che la Brexit significa la fine non solo dell’Union Europea, ma del mito dell’irreversibilità della storia. Due giovani veterani dell’università d’Estate, Claudio Meli e Marco Mancini hanno quindi aperto una ampia e vivace discussione in cui si sono toccati tutti i temi di attualità che toccano l’economia, riconducendoli alle loro radici culturali.
Il prof. Giovanni Turco nella sua relazione su L’economia come questione assiologica ha mostrato il fondamento metafisico e assiologico dell’economia, sottolineando come l’economia appartiene al campo dell’agire, ed è quindi un capitolo dell’etica, che è la scienza dell’agire umano. Solo il ritorno ad una concezione dell’economia fondata sui principi della philosophia perennis potrà risolvere le insolubili contraddizioni economiche del nostro tempo.
L’Università d’Estate della Fondazione Lepanto non è solo un seminario di approfondimento di temi di attualità, ma è anche un’occasione di incontro fra giovani e meno giovani riuniti dal desiderio di conoscere, di informarsi, di trovare insieme una risposta a tanti problemi posti dall’attualità che incalza. Nello spazio di tre giorni, i partecipanti riscoprono anche l’importanza di momenti di vita religiosa e conviviale. L’assistenza alla Santa Messa, celebrata secondo il Rito romano antico nella Basilica di Norcia, fa parte del programma, così come l’incontro con l’Abate Cassian Folsom, superiore della comunità benedettina. Una visita alla cittadina di Norcia, quanto mai ricca di memoria e di storia è stata condotta sotto la guida della dott.ssa Caterina Comino, Archivista Comunale e del dott. Leonardo Lolli. Infine i partecipanti hanno assistito alla proiezione dello storico film L’assedio dell’Alcazar, che ricorda uno dei maggiori episodi di eroismo della guerra civile spagnola e, il sabato sera, hanno potuto conoscere le specialità gastronomiche umbre in un ristorante caratteristico del centro di Norcia. (Veronica Rasponi)